Chirurgia Robotica


Cos'è

Cosa fa il sistema computerizzato?

Prima dell’operazione, tramite una tac tridimensionale, il software elabora un modello elettronico dell’arto. Durante l’intervento riceve dai trasmettitori installati sul paziente dati sulla forma dell’articolazione, lo spessore delle cartilagini e la tensione dei legamenti: con questi definisce le istruzioni chirurgiche per posizionare la protesi in modo perfetto, monitorando in tempo reale i parametri che indicano il corretto funzionamento della stessa.

Come opera il Robot?

Il chirurgo manovra il braccio robotizzato e scolpisce con una fresa l’articolazione, creando con massima precisione l’alloggiamento osseo in cui la protesi sarà posizionata. Dopo aver verificato il corretto funzionamento dell’impianto di prova, si procede con la posa della protesi definitiva.

Quali sono i vantaggi della Makoplastica?

Permette di ridurre drasticamente gli errori di posizionamento della protesi, le conseguenti complicazioni, il dolore e i tempi di recupero. In particolare, consente di preservare il tessuto osseo sano e i tessuti molli circostanti, grazie alla precisione (il margine di errore è inferiore al millimetro) e al minimo traumatismo della fresa del braccio robotico.

Quali patologie si possono trattare?

Il Robot è utilizzato per interventi all’anca e per quelli di protesi sia parziale che totale al ginocchio. Da novembre 2017 è possibile utilizzare questa tecnica in tutte le patologie degenerative dell’articolazione. Restano esclusi solo rari casi che necessitano di soluzioni protesiche particolari.

Makoplastica, quali rischi si corrono?

La chirurgia robotica riduce il dolore post-operatorio, minimizzando le complicazioni e accelerando i tempi di recupero del paziente. Grazie al Robot Rio di Mako è possibile evitare problemi di dismetria e lussazione nelle operazioni all’anca e ottenere un perfetto bilanciamento legamentoso in quelle al ginocchio.

Che tipo di anestesia si usa?

In genere vengono somministrate una leggera sedazione e un’anestesia periferica. Nel postoperatorio del liquido anestetico viene iniettato in un piccolo catetere sottocutaneo per raggiungere direttamente la zona interessata, coprendola per le successive 12-14 ore: il paziente non sente alcun dolore e torna a muovere l’articolazione in tempi rapidi.

Quanto dura l’intervento?

Da un minimo di un’ora al massimo di un’ora e mezza. La durata dipende dalle condizioni del paziente, dal suo peso (un forte sovrappeso può allungare i tempi) e dall’usura dell’articolazione.

Quanto è lungo il ricovero post-operatorio?

Nel 75% degli impianti di protesi parziale di ginocchio la degenza si riduce a una media di 2 giorni, in caso di protesi totale invece il paziente puo’ tornare a casa nel giro di 4-5 giorni. Per interventi all’anca, le dimissioni avvengono entro la prima settimana. Solo in casi particolari è richiesto il ricovero fino alla rimozione dei punti (circa due settimane).

Quando inizia la riabilitazione?

Già nella giornata dell’intervento i pazienti vengono invitati a compiere degli esercizi di mobilizzazione attiva al letto. La rieducazione inizia il giorno successivo all’intervento sia per l’anca che per il ginocchio. Sotto la guida di fisioterapisti il paziente inizia un programma di ginnastica, che proseguirà a domicilio in autonomia, salvo i casi che richiedono fisioterapia specifica. Il paziente può riprendere a camminare nelle prime 24 ore,generalemente senza bisogno di farmaci analgesici.

Chi può sottoporsi a questo intervento?

L’intervento di sostituzione protesica robotica (parziale o totale) può essere eseguito anche su pazienti di 90 anni o meno di 30, migliorandone la qualità della vita. Con la chirurgia tradizionale la fascia di età operabile andava invece dai 60 agli 80 anni.

Quando non è possibile ricorrere alla Makoplastica?

Se l’arto del paziente è estremamente deformato, i legamenti sono insufficienti o oltremodo compromessi, la tecnica robotica non è ancora realizzabile. In questi casi si deve ricorrere a tipi di protesi che non sfruttano i legamenti del paziente.

Quanto costa un intervento di Makoplastica? Si può fare tramite Servizio Sanitario Nazionale?

L’intervento può essere eseguito sia con copertura da parte del SSN che privatamente, con tariffe concordate con le Compagnie Assicurative o direttamente con i pazienti.




Patologie


Metodo

All’età di 8 anni i miei genitori con molto sacrificio mi regalarono il primo PC, un 80/86 usato! Sono da sempre appassionato di tecnologia che per molti anni è stata anche la mia attività lavorativa come sostentamento degli studi universitari.

Ho trovato incredibile e affascinante al tempo stesso l’avvento della chirurgia robotica ma per motivi di costi non mi è stato subito possibile accedere all’utilizzo di queste tecnologie, che sono la base di partenza per un futuro di alta precisione e riduzione di errori chirurgici. Qualcuno contesta il sopravvento delle “macchine” rispetto all’uomo, ma queste scienza tecnologiche in realtà sono solo un valido ausilio al gesto di un chirurgo, tanto quanto un navigatore satellitare per auto ti guida a destinazione o la sicurezza attiva delle auto più moderne rimette l’auto in carreggiata in caso di colpi di sonno! 

Questa tecnologia proviene dall'esperienza militare statunitense dove la tecnica chirurgica con il sistema robotico è stata studiata e messa a punto dal 2006. Da allora sono stati installati più di 300 sistemi negli USA e sono stati effettuati più di 70.000 interventi, tra anca e ginocchio, di cui 16.500 solamente nel 2016, da oltre 700 chirurghi abilitati in 19 paesi. 

Ho deciso di imparare e importare anche nelle strutture dove opero questa tecnologia che è già presente nel nostro Paese da circa 12 anni; da allora i risultati, soprattutto relativi alla protesi mono-compartimentale del ginocchio(quelle più piccole e parziali per intenderci) sono stati eccellenti: l’impianto di protesi tramite il sistema robotico è infatti tre volte più accurato rispetto alla tecnica manuale e permette un risparmio di sostanza ossea che si traduce in una duttilità maggiore della protesi stessa. Questo strumento offre al chirurgo la soluzione per il trattamento di pazienti per i quali un tempo non vi erano cure adeguate. Si riducono i tempi di recupero post-operatorio e i tempi di Ricovero (2/3 giorni di ospedalizzazione complessivi).

 

Attualmente il robot permette al chirurgo di impiantare protesi di ginocchio mono compartimentali e totali e la protesi di anca, ma è allo studio anche la possibilità di impianto di protesi di altre articolazioni come la caviglia.

 

Il robot, fatta salva la necessaria esperienza e capacità individuale, permette al chirurgo di lavorare con maggiore precisione e in modo meno invasivo, garantendo al paziente migliori risultati in termini di ripresa della mobilità e controllo del dolore. In mano ad un chirurgo esperto sono evidenti i vantaggi che questa attrezzatura può offrire poiché si fornisce al medico uno strumento dalla precisione straordinaria. Inoltre l'auspicata riduzione dei margini di insuccesso allarga la fascia d'età di pazienti a cui proporre una soluzione di tipo protesico.

 

COME FUNZIONA

Dopo la consueta valutazione clinica del paziente, si procede all’acquisizione di un esame TAC tridimensionale sulla quale il chirurgo può programmare il posizionamento ottimale della protesi per ripristinare il movimento del ginocchio. Una volta pianificato l'intervento al computer si passa al tavolo operatorio, dove un sistema di telecamere ad infrarossi permette al chirurgo di riprodurre fedelmente il lavoro preimpostato. L'operazione viene seguita su un monitor come quando si opera in artroscopia ed il medico mediante un braccio guidato dal software effettua la fresatura per l'alloggio della protesi. Con questa metodica si limano gli errori dovuti al gesto chirurgico, all'imprecisione dello strumentario e degli strumenti, senza dimenticare il grande risparmio di tessuto osseo. Il braccio meccanico si indurisce e impedisce di commettere errori qualora il chirurgo stia esagerando nei tagli ossei. Cementata la protesi l'intervento si conclude con la consueta sutura per strati dei tessuti; il paziente inizia a distanza di poche ore il recupero funzionale.

 

La ricerca scientifica supporta la CAS (chirurgia computer assistita) con

 

- Più di 50 pubblicazioni su riviste scientifiche

- Più di 350 abstracts accettati a conferenze scientifiche

- Maggior soddisfazione del paziente operato di protesi monocompartimentale robot assistita Mako, dagli studi a 2 anni di follow-up1

- Dagli studi randomizzati, la protesi monocompartimentale di ginocchio robot assistita Mako risulta meno dolorosa a sette giorni dall’intervento ed il posizionamento più preciso rispetto alle metodiche tradizionali

 

CIT. “Sbagliare è umano, reiterare l’errore è disumano”

 


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