mer 09 febbraio 2022
Nuove Tendenze in Ortopedia

Nuove Tendenze in Ortopedia

A cura del Dr. Davide Ranaldo, Chirurgo Ortopedico

 

Apparecchi gessati in 3D

 

Da circa 100 anni le fratture si trattano con l’immobilizzazione in “gesso”, aggiornato solo negli ultimi 20 anni con bende in resina, comunque ingombranti, pesanti, non traspiranti e soprattutto riluttanti verso l’acqua.

Questo il punto di partenza di Playcast, StartUP innovativa fondata nel 2018 dal Dr. Davide Ranaldo e l’Arch. Jacopo Lazzaro, che permette di sostituire i convenzionali apparecchi gessati con ortesi stampate in 3D previa acquisizione del segmento corporeo grazie ad un brevettato SCANNER 3D istantaneo. Quest’ultimo consente di acquisire un braccio, una gamba, il busto e successivamente apportare modifiche a piacimento da parte del medico ortopedico o fisiatra in termini di dimensioni, forma, resistenza, densità e non ultimo colore e design. Anche i materiali sono vari e vanno dalle fibre di mais biocompatibili a gomme naturali, tutti altamente riciclabili. 

Questi apparecchi sono più leggeri del 70% rispetto ad un apparecchio gessato tradizionale e permettono il contatto con l’acqua, compreso il bagno in mare o piscina. Playcast ha iniziato la sperimentazione circa 2 anni fa e attualmente continua a perfezionare il sistema presso la Casa di Cura Villa Maria di Padova, dove vengono selezionati i casi da trattare. Nel 2020 è prevista la commercializzazione in tutta Italia, nel 2021 in Europa. 

Tra i commenti dei pazienti che hanno indossato Playcast ci sono

-“ è come non averlo, sembra quasi un accessorio di moda Hi-Tech”

- “ nessuno mi ha. chiesto come e perché mi sono fratturato il polso, ma cosa indossavo e come potevano averlo !”

-“sono un medico e amo il Rugby, mi sono fratturata la caviglia giocandovi! Grazie a Playcast ho potuto sostenere la mia squadra anche dopo, seguendola nelle manifestazioni e nei tornei!”

- “la vacanza in barca a vela sembrava oramai compromessa dopo la frattura del polso di mio figlio di 10 anni. Con Playcast siamo partiti e l’abbiamo vissuta alla grande! Grazie!

 

www.playcast.it info@playcast.it

 

 

 

Chirurgia mini invasiva di anca: l’accesso Bikini, in anestesia LOCALE!

 

Da circa 1 anno ho iniziato ad usare una nuova tecnica che richiede una piccola incisione cutanea: 7 cm contro i 15 cm tradizionali per la protesi di anca, tecnica denominata “Bikini” perché la cicatrice è in corrispondenza della piega inguinale, per cui esteticamente invisibile anche in costume da bagno. Si tratta di una via “anteriore”, ovvero un modo per arrivare all’articolazione artrosica da sostituire con la protesi, innovativa e di recente introduzione che grazie al contributo di un bravissimo collega ortopedico e una strepitosa anestesista ha permesso di arrivare ad eseguire l’intervento protesico con tecnica Bikini in anestesia locale (tecnica Blasi- Sandri) Questo approccio alla protesi d’anca mini-invasiva permette il posizionamento della protesi senza danneggiare nessun tendine o muscolo.

In particolare la protesi d’anca per via anteriore diretta mini-invasiva presenta grandi vantaggi:

·       dolore praticamente assente nei giorni successivi all’intervento;

·       cicatrice molto piccola (“bikini” o standard);

·       rapida ripresa del lavoro e dell’attività fisica;

·       notevole stabilità con pericolo di lussazione praticamente assente;

·       conservazione delle strutture anatomiche fondamentali per una buona biomeccanica e quindi ottima “sensazione”dopo l’intervento con grande sicurezza;

·       riduzione molto importante delle perdite di sangue;

·       durata della protesi che rispecchia i migliori risultati della letteratura.

 

Tutto questo porta a rendere molto più “leggero” l’intervento di protesi d’anca e ad avere un rapido recupero dopo l’intervento, infatti circa il 30-40 % dei pazienti può abbandonare le stampelle dopo 4 giorni dall’intervento.

 

Grazie alle nuove scoperte nel campo dell’anestesia e della chirurgia protesica mininvasiva adesso è finalmente possibile realizzare l’intervento di protesi d’anca in anestesia locale.

 

La tecnica Sandri-Blasi permette di realizzare l’anestesia nella sede dell’intervento senza alterare la forza muscolare.

I vantaggi della anestesia locale sono molteplici: dolore postoperatorio praticamente assente, autonomia immediata in termini di ripresa della vita quotidiana, perdite di sangue minime, degenza in ospedale molto breve, assenza degli effetti collaterali dell’anestesia generale (nausea e vomito) e dell’anestesia spinale (ritenzione urinaria con necessità di catetere, ipotensione posturale). 

Questo vuol dire in termini pratici che nell'intervento di protesi d'ancain l'anestesia locale non viene alterata la capacità di camminare (si cammina da subito), la capacità di respirare (si respira sempre in modo spontaneo), la possibilità di mangiare (non ci sono restrizioni al pasto), la funzione urinaria (non serve il catetere).

Questa nuova evoluzione dell'anestesia che abbiamo adottato anche presso la Casa di Cura Villa Maria di Padova nella protesica d’anca, rappresenta un importante passo in avanti nell’affrontare un intervento chirurgico che spesso è fonte di tante preoccupazioni.

 

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